Sala Teatro Ichos
FIBREPARALLELE
IN
Have I None (non ne ho)
di Edward Bond
traduzione di Ilaria Staino
con Licia Lanera, Maria Luisa Longo, Riccardo Spagnulo
collaborazione spazio luci Vincent Longuemare
assistente alla regia Elio Colasanto
oggetti di scena Modesta Pece
tecnico di produzione Giuseppe Dentamaro
regia di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
produzione Fibre Parallele in coproduzione con TREND – Nuove frontiere della scena britannica e ResExtensaHave I none
non ne ho
non ho faccia
non ho storia
non ho scelta
Sull’orlo del precipizio non hai scelta, l’unica azione possibile è saltare nel vuoto. Se il mondo sprofonda e se questa non è più vita, saltare nel vuoto ancora una volta. Consumare per esistere, ma quanto durerà? Nel 2077 di Have I none, l’evoluzione del capitalismo è un mondo dove vita e morte si confondono, dove vivere è spegnersi lentamente, e decidere di morire è un atto di estrema vitalità.
La vita morta e la morte viva. Dove il passato è stato abolito. Dove non c’è più posto neanche per la memoria personale. In questo mondo, in cui sembra non esserci scelta, tocca prendere la responsabilità di saltare nel vuoto. Have I none è una tragedia in cui la vita è un giocattolo rotto. L’ abbiamo messa in scena, ci siamo messi dentro la scena, messi, buttati, nel 2077, con un salto nel vuoto. Siamo altro da noi, sembra che qualcun’altro si sia messo al nostro posto, ma siamo sempre noi, soltanto noi. Non abbiamo altro che le nostre vite. Questo abitare è un nuovo tassello che ci aiuta a parlare di un futuro senza futuro.
Due parole sulla trama Have I none parla del presente attraverso il futuro. L’azione si svolge il 18 Luglio del 2077, un tempo in cui scoppiano epidemie di suicidi e sono stati messi al bando le foto, i legami familiari e il passato. Una coppia, Jams e Sara, vive in una casa dove ci sono pochi arredi. Poi, da lontano arriva un uomo, che dice di essere il fratello di Sara. Questo intruso sconvolgerà le esistenze dei due attraverso il suo comportamento che li obbliga a porsi delle domande fondamentali per le loro vite. Bond traccia una storia che attraversa le questioni universali della memoria, del capitalismo e della responsabilità personale rispetto alla storia.
Edward Bond (1934) è un drammaturgo, poeta, sceneggiatore nonché regista teatrale britannico. La sua produzione conta circa 50 testi per la scena, articoli, riflessioni, saggi d’attualità. Ha firmato anche sceneggiature per il cinema, come quella di Blow-up (1966), regia di M. Antonioni, e quella di Nicholas and Alexandra (1971), regia di F. J. Schaffer. Nell’ultima stagione, un suo testo “La compagnia degli uomini” è stato messo in scena da Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano.
Sabato 14 Ottobre 2011 - h 21, Domenica 15 Ottobre 2011 - h 19
info: Ichòs Zoe Teatro 3357652524