Sala Teatro Ichos
venerdì 4 e sabato 5 Novembre alle ore 21.00 domenica 6 Novembre alle ore 19.00
VILLON - il Romanzo del peto del Diavolo
con Gaëlle Cavalieri, Antonio Laurenti, Andrea Saggiomo
uno spettacolo di Andrea Saggiomo
composizione suoni di Carmine Onorati;
musiche di Emiliano Bugatti;cura del suono SEC_;
film e regia di AndreaSaggiomo;
con il sostegno di Festival Troia Teatro - Città di Troia; si ringraziano: spazio anarchico 76A, ass. cult. DAMM, ciclofficina Massimo Troisi; piccola officina di teatro, M. Della Morte, Fulvio Padulano, Gianluca Pellegrini, Tiziana Salvati, Gianluca Raia, Carmela Covino, Corrado Costetti, Zanna
Villon, povero piccolo scolaro di trent’anni, condannato all’impiccagione come ladro e assassino e successivamente graziato, cade giù dalla forca e parla, attraendo dentro la sua parola la voce e l’immagine di tutto quanto lo circonda, parla fino a scomparire in un gorgo di voci e suoni, di parole e immagini che affollano lo spazio della sua solitudine, la sua Festa della Forca. La sua parola è un gesto vocale, è una voce che emerge confusamente da rumori e parole, una voce che lega il proprio senso al gesto che la accompagna. Una voce che si fa immagine.Villon non fu un poeta. Egli era erede di vecchi canti in cui erano conservati storie e ricordi. Ogni canto modulava i suoi gesti senza poter distinguere il corpo dalla voce, in una parola globale, il cui significato non era affidato al suo significante. Non soltanto. Esso era nel movimento del suono, del segno e del gesto e nelle loro infinite risonanze spaziali, semantiche, etimologiche, gestuali; era nelle mille sovrapposizioni e scavallamenti di senso e di dominio dell'esperienza viva. Villon li ereditò e conservò nel segno scritto la loro voce. Il suo testamento testimoniò il ritmo del canto e del dire: ogni parola fu prima suono, ripetizione, tono, quantità. Ogni parola fu suono e il suono immagine. Villon lasciò che le immagini e i suoni non si identificassero, li lasciò paralleli a recitare i gesti di chi li aveva cantati, li lasciò paralleli a tentare la propria unità di senso in una combinazione quantitativa, una musica.
info: Ichòs Zoe Teatro 3357652524