Sala Teatro Ichos
2016/17
PROGETTO RUCCELLO
1956 - 1986 - 2016
a cura di Ichòs Zoe Teatro
Per te signora Morte che sei Vita lasciata sul campo / Per te sola io vorrei essere vissuto
da venerdì 26 a domenica 27 Novembre 2016
“Jennifer”
di Annibale Ruccello
con
teresa addeo giuseppe giannelli
e con le voci registrate di
ilaria basile e rosalia cuciniello
scene
ichoszoe
disegno luci
ciro di matteo salvatore mattiello
foto di scena
Teresa Rotondo
GLI EREDI RUCCELLO ESPRIMONO DISAPPUNTO PER LA RISCRITTURA PARZIALE DEL TESTO "LE CINQUE ROSE DI JENNIFER" IN PROGRAMMA PRESSO SALA ICHOS NEI GIORNI 26 e 27 NOVEMBRE 2016. DENUNCIANO INOLTRE DI NON ESSERNE STATI PREVENTIVAMENTE E TEMPESTIVAMENTE INFORMATI. AUTORIZZANO COMUNQUE LA MESSA IN SCENA DELLO SPETTACOLO NELLE DUE DATE SUDDETTE PER RISPETTO DEL PUBBLICO E DEL LAVORO DELLE MAESTRANZE DEI TECNICI DEGLI ATTORI. S.Mattiello
Dopo Ferdinando a distanza di cinque anni ritorno ad Annibale.
Ad un altro suo lavoro.
Ritorno ad Annibale in verità senza aver mai smesso di andare in scena con Ferdinando.
E avendone sempre in ogni “piazza” constatato la straordinaria potenza scenica e la straordinaria risposta di pubblico.
Dove è la forza di Ferdinando?
In una recensione sul Corriere della Sera si parlava di “miracolo”….......
Qual è questo miracolo?
Certo gli attori…….
Certo gli scenografi……
Certo la regia……….
Ma il miracolo vero in realtà è in una “Resurrezione”!
La resurrezione della mia lingua materna che ritenevo fosse morta.
La resurrezione della lingua napoletana!
Avveratasi dapprima dentro di noi e attraverso noi rivelata al pubblico ogni sera così come sgorga dalle viscere degli attori.
Il napoletano di Jennifer non è quello di Ferdinando.
Per stare negli anni della sua storia il suo napoletano è già imbastardito di italiano.
È già morto!
Nella versione originale Jennifer muore sparandosi in bocca.
Muore per così dire nel suo tempo.
Nel nostro allestimento vive più a lungo. invecchia. e muore in un tempo non più suo.
Invecchiando si ritrova straordinariamente somigliante a sua madre.
Ritrova per così dire un tempo andato. eppure ancora da venire. nuovo per lui e eterno.
Ritrova dentro di sé la lingua di quel tempo e la parla.
Parla quella lingua che io nei miei pochi inserti ho tentato di scrivere.
Ritrova anche su di sé il tempo “…..che passa…..e scopre il disegno a carbone….’o sciassì…’o scheletro che sta sotto…nascosto dentro l’opera finita che ognuno di noi è…....”
Ritorno ad Annibale dopo Brecht (punto di svolta e di non ritorno!) e ad uno storico percorso di Ichòs Zoe Teatro interrottosi per un tempo assai breve.
Ritorno al teatro!