Sala Teatro Ichos
2016/17
da venerdì 27 a domenica 29 Gennaio 2017
Cantieristupore“I ciechi”
adattamento dall’originale di Maeterlinck
regia di Massimo Finelli
con
Cinzia Annunziata, Giovanni Esposito, Michelangelo Esposito, Fabio Faliero, Claudio Fidia, Valeria Impagliazzo, Lisa Imperatore, Vincenzo Liguori, Valentina Iniziato, Luigi Ventura/font>
musiche originali
Duilio Meucci
Nove ciechi smarriti in una selva aspettano il ritorno della guida, un vecchio prete morto a loro insaputa. Qualcuno prega: “Dio Mercato che sei altrove... nascondi la verità ai nostri occhi e facci sparire nel buco nero dell’accumulazione finanziaria”. Il tempo dell’attesa è feroce, disgrega la gentilezza e il pudore mentre l’imprevedibile è alle porte.
Il testo è del 1890, letto da sempre come metafora della morte di un dio invocato e assente. Oggi la questione è un'altra: dichiariamo tutti la necessità di una guida, ma ne facciamo tranquillamente a meno. La credenza non dichiarata è quella nell'infallibilità di un sistema finanziario che ha gli stessi attributi di Dio: onnisciente, onnipotente, invisibile. I "doni" offerti dal mercato dei beni consumabili e infinitamente ri-creati sono la manifestazione della sua bontà. La pubblicità non dice altro che: Dio/Mercato è Amore. Le nostre esistenze virtuali sono una beatificazione in vita.
Il supporto materiale è semplicemente infelice; più o meno tutti facciamo quotidiani test di resistenza; fino a quando reggerà il sorriso al pungolo della rabbia e della depressione? Gli stati nazionali testano le frontiere, anche loro.
Al'interno la situazione si approssima a quella di un condominio (ben gestito) con i vicini che iniziano ad averne abbastanza l'uno dell'altro: odii invisibili.
Maeterlinck chiudeva la pièce con un'invocazione: "Abbiate pietà di noi!"; i nostri sussurrano: "Non abbiate pietà di noi...".
La speranza è l'ultimo inganno.