Sala Teatro Ichos
Stagione teatrale 2018/19
da venerdì 30 Novembre a domenica 2 Dicembre 2018
Piccola Compagnia della MagnoliaMATER DEI (Primo studio)
Da un testo inedito di Massimo Sgorbani (in via di pubblicazione)
Drammaturgia | Massimo Sgorbani
Regia, spazio, costumi | Giorgia Cerruti
Con | Giorgia Cerruti e Davide Giglio
Assistente alla creazione | Fabrycja Gariglio Musiche originali e sound design | Guglielmo Diana
Style e visual concept | Lucio Diana
Realizzazione scenografia | Domenico De Maio
Sarta di scena | Andrea Portioli
Traduzione francese in corso, a cura di | Frédéric Sicamois
Responsabile di produzione | Alessandra Di Tommaso
Promozione e distribuzione | Leila Rezzoli
Con il sostegno di | Armunia, e di Residenza IDRA e Teatro Akropolis nell’ambito del progetto CURA # Residenze Interregionali 2018
In collaborazione con | Festival delle Colline Torinesi / Creazione Contemporanea
Mater Dei è un testo di Massimo Sgorbani, scritto ormai qualche anno fa come proposta per un festival teatrale sul mito. Quel festival venne poi annullato, e il testo è rimasto inedito e mai rappresentato. Libera variante sul tema del mito, “Mater Dei” ha come protagonisti una madre e un figlio, collocati in un tempo immaginario e in un luogo altrettanto immaginario del sud dell'Italia. Chi parla è la madre, vittima molti anni prima della violenza di un dio che, attratto dalla sua bellezza, è sceso sulla terra sotto sembianze animalesche e l'ha posseduta con la forza. Una sorta di rivisitazione del mito di Giove ed Europa dove la donna, invece che essere rapita, viene stuprata e ingravidata dal dio autoritario e passionale. La gravidanza, iperbolica e paradossale, genera ben quattordici figli, tutti dotati dei paterni attributi divini, tranne l'ultimo. L'ultimo è un dio mancato, debole, troppo umano, e la madre ha dedicato la sua vita a nasconderlo e proteggerlo. Ora però qualcuno sta arrivando a prenderlo, qualcuno intenzionato a “correggere l'errore”. Nel tempo di questa attesa si svolge l'azione drammatica. La fusione tra la drammaturgia di Massimo Sgorbani e l’identità artistica di Piccola Compagnia della Magnolia si avvera nel segno di alcuni comuni denominatori.
La compagnia nel suo percorso artistico ha proposto più volte temi e forme linguistiche che condividono con Mater Dei molte affinità: la rielaborazione del mito (Atridi /Metamorfosi del Rito), il tema della mortalità dell’amore (“Hamm-Let/ Studio sulla Voracità”) e della passione iperbolica propria dei legami di sangue (“Titus / Studio sulle Radici”), e soprattutto il lavoro di impasto tra tradizione e ricerca nel segno del contemporaneo. Magnolia indaga da sempre nei suoi lavori i rapporti famigliari e l’Amore come sfrenata ed incestuosa lussuria, il desiderio come esercizio di violenza e ricerca di sublimazione del sé tra rinascita ed annullamento. Lo studio delle radici(famigliari, cosmogoniche) è per Magnolia studiare il sangue, i rapporti primari di parentela, i rapporti senza mediazioni, di rito e mito, l'interazione della parte con il tutto: il legame tra figli e genitori, tra fratelli, il legame tra gli arti (mani, lingua) e la totalità corporea. “Mater Dei” si colloca tematicamente e stilisticamente come prosecuzione di senso all'interno di questa ricerca.