Sala Teatro Ichos
Stagione teatrale 2014/15
da Venerdì 16 a domenica 18 Gennaio
La Confraternita del Chianti-Teatro in-folio
“Non voltarti indietro”
di Chiara Boscaro
con Valeria Sara Costantin e Diego Runko
regia di Marco Di Stefano
un progetto La Confraternita del Chianti
una produzione Teatro in-folio
progetto di produzione selezionato e sostenuto da Scarlattine Teatro - Progetto Cantiere Campsirago
testo finalista Premio Hystrio - Scritture di scena
progetto grafico Mara Boscaro
foto Federica Lissoni
si ringrazia Ugo Chiti
Una donna passeggia tra l’erba e viene morsa da un serpente. Scende agli inferi, la casa di Ade. Di lì non si esce. Orfeo, il suo uomo, non ci sta. La segue, scende anche lui, ma da vivo, e prega il dio finché non gli concede di riportarsi a casa Euridice. A una condizione, però: qualsiasi cosa succeda, lui non dovrà mai voltarsi indietro. Se lui si volta, lei è perduta. Ma che succede se lei, lì sotto, si trova bene? E che succede se questo è l’oggi?
Orfeo e Euridice sono una coppia, sono giovani, hanno tutto il tempo del mondo, ma lei improvvisamente, senza un motivo, decide di chiudersi in se stessa e nella propria casa, un personale oltretomba.
Da questo inferno lui viene escluso, anzi, cacciato. “La storia è finita”, gli viene detto, e che si cerchi un altro passatempo. Ma lui non la lascerà scivolare via. Con l’arroganza di quello che lui chiama amore si presenta davanti a una porta chiusa, a reclamare la sua donna, la sua amata. Non ha altre parole per dirlo, se non quelle dei film, non ha parole per definire nulla di quello che sta per scoprire. Il male. La porta è chiusa. Lui minaccia, prega, blandisce. Ci va da vivo, da ignaro, non sa che dovrà mettere in gioco molto, e pure perdere qualcosa, per riavere indietro la sua Euridice. Non sa che dovrà aspettare, non sa che dovrà affrontare una verità orrenda, prima di poter convincere Euridice a tornare da lui, alla luce. Con questo testo cerco di parlare della difficoltà linguistica della mia generazione di fronte al dolore. Noi sfuggiamo alle definizioni, troppo banali per venire inquadrati e troppo fluidi per trovarci un’identità da soli. Una cosa è chiara, viviamo nel terrore del dolore e della morte, evitiamo di parlarne, ce ne vergogniamo. Se non ne parliamo, non esiste. Ma poi, quando c’è davvero, non abbiamo più parole per parlarne.
Chiara Boscaro
info: Ichòs Zoe Teatro 3357652524